Luisa Rota Sperti - Spaventa i passeri ?

LUISA ROTA SPERTI

Spaventa i passeri ? (iNstallazioni)


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A testimoniare l'evoluzione del gioco degli Spaventapasseri nasce Sogni nel vento.
   
   
In collaborazione con Montura: www.montura.it Montura
   
Luisa Rota Sperti - Spaventa i passeri ? Luisa Rota Sperti - Spaventa i passeri ?
Stand Montura - Fiera internazionale dell' outdoor Skialper - Montura - Foto Daniele Lira
   
   
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Mauro Corona - Trento Film Festival Marina Gallandra - Gigantografie


SOGNI NEL VENT0
Gli spaventapasseri di Luisa Rota Sperti


Abitano tra gli ulivi e conoscono i venti: la Breva e il Tivano in perenne altalena. Così il Lario – che forse sta per Lawar, via incavata nella roccia - si increspa e il Genius loci si risveglia. Eccolo: prima sbircia il lago, poi le montagne ai suoi fianchi col potente Sasso Cavallo e infine si ferma a metà, sulla collina di quelli che danzano al vento. Simpatici personaggi, pensa: li sente chiamare “spaventapasseri”, come se dovessero far paura, ma lui, per loro, prova soltanto una grande tenerezza.
Li aveva visti arrivare, un giorno, portati dalla piccola Luisa che li chiamava per nome e, stupendosi di se stesso di solito tanto perspicace, ci aveva messo un po' a capire che erano opera delle sue mani. Delle mani di Luisa, si intende, che sapevano prendersi cura dell'orto ma che diventavano veramente magiche quando guidavano la matita sul foglio bianco. Così, aveva pensato il Genius loci, c'era dell'altro: non soltanto infinite variazioni di minuscoli dettagli sulla carta, quasi a voler sviscerare l'essenza delle cose togliendo loro ogni corollario per arrivare a quel grigio ferro che forse è il colore delle idee, ma anche forme più grandi, tridimensionali e necessariamente abbozzate, in emozionante contrasto con l'assoluta precisione di quei disegni dove nulla è casuale.
Abituato al fittissimo contrappunto delle matite, a quella rigorosa polifonia di linee di cui soltanto l'occhio attento, a pochi centimetri di distanza, riesce a cogliere il meraviglioso intersecarsi e distinguersi, il Genius loci si era trovato spiazzato, colpito in pieno da un rustico canto di contadini: una faccenda orecchiabile, dai colori esuberanti che spiccavano anche da lontano, persino dalla collina accanto. Luisa l'aveva sconvolto: proprio lei, quella della ricerca senza tregua sulla carta, sembrava aver ceduto alla tentazione dei discorsi più popolari, alla strada in discesa di certi artisti che non sentono il bisogno asfissiante - eppure insopprimibile - di dimostrare a se stessi la validità delle proprie opere.
Spaventapasseri: due rami incrociati, filo di ferro e quello che capita. Il Genius loci però aveva voluto avvicinarsi, un po' deluso ma anche un po' curioso, e vedendo meglio aveva compreso che c'era dell'altro, che ciascuna di quelle creature raccontava a modo suo la propria storia. Un telo d'ombrello, un cesto, una camicia e un cappello: da vicino era possibile riconoscerli, ricordare da dove arrivavano e a chi erano appartenuti. Ecco: Luisa non l'aveva tradito, non si era liberata dell'ossessione dei simboli e lui, che aveva scovato il nesso che inconsciamente cercava, era felice.
Guardando quei dondolanti spaventapasseri (che si guardavano tra loro) aveva cominciato a considerarli benevolmente e quando un giorno, salendo lungo la val Meria per far visita al Sasso Cavallo, si era seduto e appisolato davanti all'ingresso della grotta del Ram, aveva sognato uomini impazziti e animali in fuga, con centinaia di piccoli volatili che andavano a rifugiarsi, tremanti di paura, tra le pieghe amiche degli spaventapasseri.

Carlo Caccia



Spaventa i passeri ?
Gennaio 2014: Siamo 230 e ne arriveranno ancora ...

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Spaventapasseri
sulla collina
Spaventapasseri
con Montura
Carrellata di
Spaventapasseri

Progetti con gli
Spaventapasseri




SPAVENTAPASSERI SULLA COLLINA

Gli Spaventa-i-passeri mutano, nel trascorrere del tempo e delle stagioni, sulla collina sullo Zucco di Mandello.

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Tirolese femmina   Pecora nera
     
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Contadino biondo   Motociclista con l'uccellino rosa
     
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La pastorella verde con il campanello campana   Il guardiano delle api
     
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"Lei" sulla collina   L'accademico
     
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Custode degli alveari   La francesina
     
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Frack turchese   Pastorella rossa
     
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La befanella di Natale   Custode anatre
     
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Ochetta con le ochette   Bicigiotto
     
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Conta dino   Verde Olivia
     
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Arbolella    
     



SPAVENTAPASSERI IN COLLABORAZIONE CON MONTURA

In collaborazione con Montura
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Stand Montura   Skialper - Montura
     
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Melloblocco 2012 - Montura   Gio’ca Piné - Montura
     



CARRELLATA DI SPAVENTAPASSERI

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Resinelli agosto 2009   Torrebelvicino agosto 2009
     
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Riva di Vallarsa agosto 2009   Cesuna dicembre 2009
     
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Runc (Bergamo) inverno 2009   Chiuso (Lc) estate 2010
     
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Casa sul Pozzo Chiuso (Lc) estate 2010   I promessi sposi
     
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e ... ancora

  Parco de Sojo (VI) dall'estate 2017
installazioni permanenti

     



PROGETTI CON GLI SPAVENTAPASSERI

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Un, due, tre ... lo spaventapasseri come è ?   Un, due, tre ... lo spaventapasseri fatto da me
     
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Donne e bambini merenda tra gli spaventapasseri   Un, due, tre ... lo spaventapasseri per te
     
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Un, due, tre ... lo spaventapasseri con me   90 anni di Moto Guzzi
     
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Mostra McKinley    
     



Montagne incantate. Un' artista tra la Grigna e il Nepal
Repubblica — 10 febbraio 2009 pagina 13 sezione: MILANO

Ama l'alta montagna e l'estremo oriente, vive alle pendici della Grigna, una delle montagne più belle di Lombardia, e dall'orto di casa, che coltiva personalmente, vede il lago di Como. Luisa Rota Sperti, disegnatrice di abilità straordinaria, conduce una vita appartata e solitaria, quasi selvatica, evitando accuratamente qualsiasi occasione di mondanità. Preferisce i ripidi sentieri che da Mandello del Lario salgono verso la montagna, lungo i quali ha disseminato strambi e splendidi spaventapasseri costruiti con materiali di recupero.
Ma soprattutto, da oltre trent'anni, racconta le sue grandi passioni in ampi cicli di disegni, eseguiti con impeccabile virtuosismo, dai quali emergono immagini incantate e storie d' altri tempi. Quando non disegna e quando non va in montagna, insegna a dipingere ai degenti del reparto di psichiatria dell' ospedale di Lecco, facendo arteterapia da molto tempo prima che questo termine diventasse di uso comune.
Le pagine di Dino Buzzati, che ha saputo divulgare a un vasto pubblico le imprese eroiche dell' alpinismo classico, sono state la fonte di ispirazione per la serie intitolata Dalle cattedrali della terra ai sentieri del cielo. In questi disegni si scoprono le vicende di Giovanni Battista Piaz, il "diavolo delle Dolomiti", socialista impenitente negli anni del fascismo, che arrampicava portandosi nello zaino il suo cane di nome Satana; di Hans Dulfer, alpinista e pianista, il primo a superare il sesto grado; e di Oswald Gabriel Haupt, che durante le scalate teneva sempre un ombrello attaccato alla cintura, in caso di pioggia.
Tra le sue opere gli spaventapasseri fatti con materiali di recupero e collocati sui sentieri del Lario.
I suoi fogli, a un primo sguardo, sembrano un' intricata selva di segni neri, ma se si osserva con attenzione si scoprono spuntoni di roccia e boschi fitti di alberi dai quali spuntano animali, persone e, talvolta, i volti degli alpinisti più famosi come il grande Riccardo Cassin, che ha appena compiuto i cento anni, Walter Bonatti, al quale recentemente è stato riconosciuto un ruolo determinante nella conquista della vetta del K2, e Reinhold Messner, che ha organizzato una mostra personale della Rota Sperti nel Messner Mountain Museum sul Monte Rite.
Anche la storia del Tibet e le affascinanti leggende del lontano oriente hanno un ruolo centrale nella sua opera. Giovanissima, nei primi anni Settanta, Luisa Rota Sperti è partita dal suo paese in Cinquecento, insieme a un amico, e ha girovagato per mesi fino in India, Pakistan, Afghanistan e Nepal. Per riuscire a tornare a casa dovette tagliare i parafanghi della macchina e montare pneumatici da fuoristrada, gli unici rimediati da quelle parti. Da quel viaggio mitico ha riportato storie che ancora oggi animano i suoi lavori.
Il modo migliore per scoprire la sua arte è farsi un giro sul Monte Pelmo, nelle Dolomiti: ogni rifugio ha un suo disegno, portato a spalla e consegnato di persona dall' autrice. La natura diventa la sua galleria d' arte e il paesaggio ritratto è quello che si vede dalle finestre dei rifugi stessi. Chi, invece, non avesse voglia di fare fatica, da stasera può vedere oltre trenta disegni, la maggior parte dei quali di grande formato, allo Spaziomontagna del Club Alpino Italiano di Milano (catalogo a cura di Alberto Benini). In mostra vengono presentati anche due documentari girati da Ferruccio Ferrario, Ruggero Meles e Sabrina Bonaiti, in cui si può seguire la genesi delle opere, raccontata dalla viva voce dell' artista. (Michele Tavola)

Luisa Rota Sperti





Video: My land Tibet - (Per attivare i controlli passa con il mouse sopra l'immagine)



Luisa Rota Sperti