Luisa will be at :Art and science festival “H‐drà. Water, practice and knowledge for a sustainable future" by Lecco council, Frasi Lunari, Comunità di via Gaggio ONLUS, and Terrealte from 13 to 15 June 2014.
Poster (Pdf, 782 Kb)
How the sirens arrived..... (in Italian)
Avevo finito l'Annapurna ... lavoro faticoso, poi illustrazioni particolari per un libro di Paola (Favero), anche un ritratto ... ed era già lì nella mia mente un'altra "montagna grande".
Poi ci sono stati quei giorni di metà marzo e lo sguardo distolto da quelle "montagne grandi" che scende, scende fino ai baratri profondi del lago, a cercare altre radici, lasciate da parte per dimenticarle.
Le acque dell'infanzia: il ponticello sul Caldone, andando e tornando da scuola, le rive scoscese su cui giocare, e su, su, sotto gli alberi del viale fino al "luogo misterioso"... immaginato vicino al basso e buio ponte di ferro della ferrovia.
Quel fiumetto (il Caldone) rosseggiava spesso, come sangue di pesce e ricordo il puzzo tremendo della grande balena portata lì vicino (dove si faceva mercato) forse con un "carrozzone delle meraviglie", ma non ricordo bene l'immagine; l'odore, quello sì.
Poi il morticino gonfiato dall'acqua e le nonne che raccomandavano di stare lontani dalle rive, perchè il lago ti risucchia, come un enorme bocca, ed il suo stomaco buio, nella mia mente bambina, era pieno pieno di piedini nudi.
Non ho mai amato l'acqua, l'acqua del mio lago soprattutto, spostandomi sempre di più verso le montagne; qui ed altrove. Però rivolgendo ora lo sguardo laggiù in fondo ho ritrovato brandelli di leggende continuamente chiedendomi qual'era la parte sognata, qual'era invece quella ascoltata...
La misura del foglio, dei fogli (un bozzetto colorato e "un quadro vero") è quella stessa su cui avrebbe dovuto nascere la decima montagna, anche perchè, per me, il lago è un abisso senza vetta, l'ho sempre percepito così, anche il mare.
Così i brandelli di storie si sono legati insieme percorrendo territori ben conosciuti: il Caldone dell'infanzia, il Bione che sfocia poco lontano da quella Pescarenico dove ho cresciuto un figlio (con la paura dannata del fiume) e poi su su costeggiando il Gerenzone verso quel "Paradiso" sotto la Medale dove sono nati i miei quadri più intensi...
Disegnando ho iniziato dall'alto, ho accostato le mie montagne (per farcele stare tutte) poi ho fatto scorrere i fiumi dei tempi lontani (molto lontani) poi ho inventato città turrite. Scendendo verso il lago vi ho sprofondato i personaggi che nascevano man mano sui fogli: Serenia, Serinella, il pastore... una miriade di faccini, una miriade di pesciolini di tutte le forme e dimensioni come quelli che papà (gran pescatore) rovesciava sul tavolo di cucuna nelle notti di temporale estivo.
I persici che misurava e ributtava a lago e i cavezzali o cavedani pieni di lische che ti si conficcavano in gola mangiandoli ... e il luccio che mi aveva azzannato un ditino ... Così si è dipanata sui fogli una storia delle mie, un pò fiaba, un pò leggenda, nei luoghi che si conoscono, e riconoscono, abbozzata con colori sottili... narrata con le usuali matite ... La sua particolarità (rispetto alle altre) è sulla parte inferiore; è solo un prologo ... perchè la storia vera, quello che poi accadrà, è tutto da raccontare.
The real painting?
The drawings
Installations
The event
What is born from this Festival?
The drawings of the "Sirens" are now put on Schoeller cardboard and a new piece of story has been traced, from drawings to words....
Will it become a fairy tale?
And where the"creatures" Serenia - Serinella - the fish and the water ghosts will they go?