Domenica 8 gennaio 2012 ore 16: Letture tra i personaggi del presepe
P.zza Clemente Gaddi - Mandello del Lario - Somana - Fraz. Bornico
Testi di Erri De Luca, Padre Turoldo e della messa dei poveri della Badia Fiorentina
Letti da Gigi Maniglia
Al termine merenda al Torchio offerta dalla Bottega Equosolidale
casa del contadino
la lavandaia
dormiglione con gufo
l'orto
il gregge
la Grotta
l'angelo
il forno
NATALE
Ma quando facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
campi rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della vergine,
tutta in faccende,
finalmente serena.
Io portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d’essere uomo vero
del tuo regale presepio.
D. Maria Turoldo
Le letture al presepe, riproposte per il 2° anno, vogliono concludere le numerose e variegate iniziative promosse dall’Amministrazione di Mandello in occasione del Natale creando un momento intimo di riflessione sui valori originali di questa festa.
Questo presepe inusuale è stato iniziato quattro anni fa e si è man mano ampliato; i personaggi sono nati dalle mani dell’artista Luisa Rota Sperti che ha intagliato nel legno semplici profili e ha creato differenti fisionomie dando così vita… alla lavandaia, al dormiglione, al panettiere, al contadino, ai vari uccelli e volatili del pollaio, al gregge…,personaggi del presepe sì, ma anche di una Somana antica.
Ma è con la collaborazione di alcuni abitanti della frazione e con l’inventiva e l’esperienza di Emilio, il sacrestano della parrocchia di S. Abbondio, che è stato possibile creare l’impianto attuale.
Per i personaggi di questo presepe Luisa ha utilizzato materiali semplici, per la maggior parte riciclati riuscendo a dare una funzione molto diversa a viti, cartoni delle torte, tappi di bottiglia, pigne, tovagliette in paglia…
Lo spirito è quindi, come in altri lavori di Luisa, di dare una vita nuova e dignitosa ad oggetti di scarso valore che altrimenti andrebbero dispersi …
La Bottega Equosolidale, che da anni opera sul ns territorio, vuole offrire a conclusione del pomeriggio una merenda con prodotti equi, serviti da un gruppo di ragazzi stranieri del Progetto Iride con i quali Luisa sta lavorando in questi anni sul tema dell’integrazione e del riuso (Come l’attività di realizzazione degli spaventapasseri).
"In questo popoloso ed intricato mondo d’angoscia, non trovava alcuno da adorare, ma molti da aiutare" (1) Si tratta del Quarto Saggio. Anch'egli vide la stella e partì per seguirla, ma né alla capanna di Betlemme né altrove potè mai raggiungere il Re annunciato nei segni del cielo. Artaban è il nome di questo quarto 're magio', rimasto fuori dalla tradizionale compagnia dei tre. Perché? Come gli altri sapienti, egli è discepolo di Zoroastro, nella città persiana di Ecbatana. Come Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ha compreso le profezie e i segni che indicano nella Giudea il luogo in cui è nato un uomo nuovo, un principe degno di essere seguito. Per partire, ha venduto tutto ed ha comprato tre preziosissimi gioielli da portare come tributo al Re. Egli deve raggiungere entro una data notte i tre che lo attendono. Il suo viaggio è rallentato da poveri esseri umani che hanno bisogno del suo aiuto e i tre partono senza di lui. Li segue, ma deve spendere anche i tre gioielli per soccorrere altri bisognosi. Si chiede se mancherà all’incontro con Dio per aver indugiato a usare misericordia agli uomini. "Ho speso per l'uomo ciò che era destinato a Dio. Sarò mai degno di vedere la faccia del Re?" Per tanti anni vaga nella ricerca, vivendo quello che crede essere "il conflitto fra le esigenze della fede e l'impulso dell'amore".
La parabola ha un finale drammatico e sorprendente. Artaban capirà che "chinarsi sull’uomo sofferente è chinarsi su Dio" e che dimenticare la ricerca ossessiva di Lui per soccorrere gli uomini, è trovarlo.
Questa storia intensa e bella ripete un tema spirituale mai abbastanza compreso: amare e servire gli esseri umani è amare e servire Dio. Se non crediamo in Lui, è certamente fare la cosa migliore possibile:"Non c’è in un’intera vita cosa più importante da fare che chinarsi perché un altro, cingendoti il collo, possa rialzarsi" (2)
Ed è più importante della religione, la misericordia. Perché è il compimento della religione. La parabola del Quarto Saggio ce lo dice direttamente, come quella del Samaritano nel Vangelo di Luca 10 e la profezia del giudizio in Matteo 25.
Non c’è "conflitto fra le esigenze della fede e l’impulso dell’amore". Molti nella vita "non trovano alcuno da adorare" e hanno ragione perché cercano Dio e non idoli. Ma nessuno può dire di non trovare nessuno da aiutare. E se Dio c'è, avranno aiutato Lui.
(liberamente tratto da 'ROCCA', 15 Dicembre, 1996 "Un racconto di Natale non banale" di E. Peyretti)
(1) Henry Van Dyke Il Quarto Saggio,Piero Gribaudi 1996, pagg.95
(2) Luigi Pintor,Servano, Bollati Boringhieri, Torino 1991, p.85
Luisa ha creato le creature (magi e animali)... l'Emilio (esperto di presepi viventi) ha ricreato i luoghi...